Praxis. Scuola di filosofia
 
 

MASSIMO RECALCATI
La teoria freudiano-lacaniana della coscienza:
Coscienza, inconscio e soggettivazione


L’inconscio freudiano si è rivelato un trauma nella concezione della coscienza propria della ragione filosofica classica. In che cosa consiste questo trauma? In modi diversi Sartre e Lacan lo rileggono vincolando ad esso il problema della soggettivazione. L’inconscio emerge come discorso dell’Altro che impone al soggetto la necessità di divenire, come scrive Sartre ne L’universale singolare, “l’evento che mi giunge dal di fuori”.

Massimo Recalcati è uno degli psicoanalisti più noti in Italia. Scrittore. Fondatore di Jonas Onlus: Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi. Insegna come Professore a contratto presso le Università di Pavia e IULM. Direttore scientifico della Scuola di specializzazione in psicoterapia IRPA (riconosciuta dal MIUR per la formazione di psicoterapeuti) di Milano. Svolge attività di Supervisore clinico presso diverse istituzioni sanitarie. Collabora per le pagine culturali di Repubblica.





GAETANO RAMETTA
Splendori e miserie della coscienza. Un itinerario dall'idealismo ai giorni nostri
L'intervento si propone di sviluppare un percorso, al tempo stesso teoretico e storico-filosofico, dalla svolta copernicana di Kant, passando per la filosofia trascendentale di Fichte e l'idealismo di Hegel, sino alle bordate che a partire da Marx e Nietzsche hanno preso di mira il presunto "primato della coscienza". Quest'ultima è risorta dalle sue ceneri in molteplici forme nel pensiero del Novecento, dalla fenomenologia di Husserl all'esistenzialismo di Sartre; ma è crollata anche qui sotto i colpi della psicoanalisi e delle "scienze umane" da una parte, delle filosofie del post-strutturalismo dall'altra. Potrà riscattarsi dalla sua miseria ritrovando l'antico splendore? E in fondo, fu mai la sua vera gloria? Su queste domande dovrà svilupparsi la discussione.

Gaetano Rametta insegna Storia della filosofia all'Università di Padova. Ha scritto monografie su Hegel, Fichte e Bradley. Nei suoi testi dell'ultimo decennio, ha cercato di mostrare l'importanza della filosofia trascendentale per il pensiero contemporaneo.



GIOVANNI LEGHISSA
Coscienza autocoscienza e infondatezza: l’atto posizionale come atto ricorsivo

A partire dalla teoria dei sistemi di Luhmann, si tratterà di mostrare come la coscienza sia un sistema autopoietico operativamente chiuso, capace di atti di autoriflessione analizzabili in termini di ricorsività – ovvero facendo rientrare in se stesso, al fine di permettere un’interazione con ciò che è altro da sé, le osservazioni compiute sui propri stati interni. Si mostrerà da un lato come tale concezione della coscienza si inserisca nell’ambito più vasto della teoria generale dei sistemi luhmanniana, e dall’altro come quest’ultima costituisca un originale ampliamento della psospettiva ttrascendentale di matrice fenomenologica.

Giovanni Leghissa (Trieste, 1964) è Professore Associato presso il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino. Redattore di “aut aut”, direttore della rivista online di filosofia “Philosophy Kitchen”. Tra le sue pubblicazioni: Per la critica della ragione europea. Riflessioni sulla spiritualità illuminista (Mimesis, Milano 2019);(con G. Becchio) The Origins of Neoliberalism (Routledge, London 2016); Postumani per scelta. Verso un’ecosofia dei collettivi (Mimesis, Milano 2015); Neoliberalismo. Un’introduzione critica (Mimesis, Milano 2012). Postumani per scelta. Verso un’ecosofia dei collettivi (Mimesis, Milano 2015). The Origins of Neoliberalism (Routledge, London 2016, con Giandomenica Becchio). Per la critica della ragione europea. Riflessioni sulla spiritualità europea (Mimesis, Milano 2019). Ha curato, con Enrico Manera, il volume Filosofie del mito nel Novecento (Carocci, Roma 2015).





► EMANUELA MAGNO
Pensiero, coscienza e realtà tra Nāgārjuna e Vasubandhu. Lo sguardo critico del buddhismo.
La nozione buddhista del “non sé” sintetizza eminentemente la natura di un insegnamento che decostruisce la compattezza e la consistenza ontologica della soggettività e di ogni suo presidio oggettuale.  Entro questa cornice va compresa, da una parte, la critica nāgārjuniana alle dinamiche del pensiero discorsivo, produttore di “cose in sé” e, dall’altra, l’analisi fenomenologica cui Vasubandhu sottopone l’evento pluri-stratificato della coscienza, matrice della “duplicità della percezione” che oppone all’Io il mondo.
L’intervento tenterà di mettere in luce i nodi filosofici fondamentali della riflessione sulla natura del pensiero e della coscienza in due dei massimi protagonisti della speculazione buddhista indiana, e di mostrare come i loro “discorsi” minino alla radice ogni possibilità di fondare un’ontologia.

Emanuela Magno insegna Storia della Filosofia buddhista presso l’Università degli Studi di Padova. Studiosa delle tradizioni intellettuali sudasiatiche e dei rapporti tra le filosofie occidentali e quelle indiane, è autrice di monografie e saggi critici sull’opera di Nāgārjuna e di lavori di filosofia interculturale. Tra le sue monografie: Pensare l’India (2012); Nāgārjuna. Logica, dialettica e soteriologia (2012); Introduzione all’estetica indiana. Arte e liberazione del sé (2009).

 

 

► MARCELLO GHILARDI
 La coscienza senza io (Nishida)

Nella fase matura del proprio itinerario speculativo, il filosofo giapponese K. Nishida (1870-1945) ha elaborato il termine jikaku 自覚,un neologismo con cui intende tradurre la nozione occidentale di "autocoscienza" o "autoconsapevolezza" (Selbstbewußtsein, conscience de soi, self-awareness). Il termine si lega anche alla nozione di "coscienza" (ishiki 意識), ma la eccede nella misura in cui supera l'attaccamento a un io. A partire dal pensiero di Nishida, e sulla scorta dell'esperienza dello Zen e delle nozioni emerse in quella tradizione, si cercherà di delucidare e approfondire la possibilità e il senso di una coscienza o di un sé "desoggettivata".

Marcello Ghilardi è professore associato di Estetica all'università di Padova. Tra i suoi ambiti di ricerca vi sono alcuni snodi del pensiero giapponese contemporaneo, l'estetica cinese e giapponese, il pensiero francese post-strutturalista, in una prospettiva filosofica interculturale. Tra i suoi libri più recenti: Filosofia dell'interculturalità (2012), Il vuoto, le forme, l'altro (2014), La filosofia giapponese (2018), La radice del sole (2019).

 

 


► ROCCO RONCHI
Trauma, riflessione, intuizione: genesi e struttura della coscienza

La coscienza riflessiva, l' "Io che dice io", si innesta su di una coscienza già da sempre in atto che la precede e la fonda. Se il trauma è il sentimento dell'attualità della coscienza (genesi), l'intuizione (intellettuale) ne è la struttura. Si proverà a verificare questa ipotesi con particolare riferimento all'idealismo gentiliano e alla fenomenologia husserliana.

Rocco Ronchi è ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di L’Aquila. Tiene corsi e seminari in varie università italiane e straniere. Insegna filosofia presso l’IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. Dirige la collana “Filosofia al presente” della Textus edizioni di L’Aquila e la scuola di filosofia Praxis (Forlì). Tra le sue più recenti pubblicazioni: Come fare. Per una resistenza filosofica Feltrinelli, MIlano, 2012; Gilles Deleuze, Feltrinelli, Milano 2015; Il canone minore. Verso una filosofia della natura, Feltrinelli, Milano 2017; Bertolt Brecht, Orthotes, Napoli-Salerno 2017.

 

home
    Praxis
► docenti/interventi

2019. Atto libero
2018. Nel segno dell'uno
2017. Il possibile e il reale
2016. Tecnica e vita
2015. Filosofia dell'evento.
iiiiiL'evento della filosofia
2014. Esperienza e verità