Praxis. Scuola di filosofia
27-28-29 luglio 2017
il possibile e il reale
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Docenti relatori                  

Gaetano Chiurazzi (Università di Torino)
Gaetano Lettieri (Università La Sapienza di  Roma)
Giuseppe Longo (École Normale Supérieure di Parigi)

 
 
Partecipano ai lavori
                     

Florinda Cambria (Università di Varese)
Guido Cusinato (Università di Verona)

Manlio Iofrida (Università di Bologna)
Giovanni Leghissa (Università di Torino)
Federico Leoni (Università di Verona)
Riccardo Manzotti (IULM, Milano; MIT, Boston)
Rocco Ronchi (Università dell'Aquila)

Philosophy Kitchen di Torino
Officine Filosofiche di Bologna
Centro Studi Après-coup dell'Aquila

Centro di Ricerca Tiresia. Filosofia e Psicoanalisi

 
           
                           

L'edizione 2017 della Scuola di Filosofia Praxis si terrà nell'ultima settimana di Luglio e avrà come tema
"Il possibile e il reale".
Relatori e partecipanti saranno chiamati a discutere intorno allo statuto del “divenire” che, da sempre, costituisce il problema della filosofia.
È esso spiegabile mediante la celeberrima distinzione aristotelica potenza/atto o richiede l'elaborazione di un nuovo quadro categoriale? Quale parte ha avuto nella genesi della metafisica la scoperta di una dimensione incommensurabile con quella della attualità, della presenza e della determinatezza? Che insegnamento trarre dalla considerazione dei sistemi viventi nei quali la storicità gioca un ruolo essenziale mettendo in questione ogni ipotesi deterministica? Che contributo può dare la  riflessione teologica, con particolare riguardo alla formula trinitaria, all’intelligenza del divenire? Queste sono alcune delle questioni che saranno affrontate nel corso dei seminari, delle conferenze e delle conviviali conversazioni che avranno luogo a Forlì nelle giornate di Praxis.

         

direzione della scuola Rocco Ronchi
organizzazione Masque teatro

PRAXIS
Info ed iscrizioni
info@praxis-scuoladifilosofia.eu

sede dei corsi Sala Ex Consiglio
Palazzo della Provincia di Forlì-Cesena,Piazza Morgagni, Forl
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FLORINDA CAMBRIA
J. CHRISTOPHE GODDARD
MANLIO IOFRIDA
GIOVANNI LEGHISSA
FEDERICO LEONI
RICCARDO MANZOTTI
ROCCO RONCHI

Philosophy Kitchen
Officine Filosofiche
Centro Studi Après-coup

   
FLORINDA CAMBRIA
ROSSELLA FABBRICHESI
FEDERICO LEONI
RICCARDO PANATTONI
VITTORIO MORFINO
DAVIDE TARIZZO
ROCCO RONCHI
CARLO SINI
 
FLORINDA CAMBRIA
FEDERICO LEONI
ROCCO RONCHI
CARLO SINI
     
«Esperienza e verità» è il tema scelto per il primo corso della Scuola. Esso evoca l’ispirazione centrale che ha guidato nei secoli il cammino della filosofia e che ha alimentato il suo fondamentale contributo alla edificazione di un sapere condiviso: un sapere che nasce nel tempo storico e secondo differenti configurazioni ed esperienze sociali, ma che sempre di nuovo ripropone, oltre e al di là di ogni particolarismo, la questione essenziale della verità. Sempre di nuovo (immer wieder) la ricerca filosofica persegue infatti il problema del senso globale del vivere, sollevando una domanda di verità nel cuore stesso dell’esperienza quotidiana di tutti, in dialogo con i saperi particolari delle scienze e delle tecniche, con le ideologie e con le fedi religiose, ma anche con una propria radicale autonomia di finalità e di metodo.
In conformità al tema, i seminari della Scuola muoveranno dalla proposta di alcune pratiche filosofiche esemplari, per incamminarsi poi sulla via di un rinnovato e personale incontro con le figure, attraenti e insieme perturbanti, che l’evento e il problema della verità assumono nel nostro tempo.
    L'evento  non è soltanto l’oggetto privilegiato dell’interrogazione filosofica contemporanea – dal pragmatismo americano alla filosofia deleuziana, passando attraverso il pensiero di Whitehead, di Heidegger, fino alle ricerche in corso di Sini e Agamben – ma è anche il modo in cui la pratica filosofica stessa, dopo l’insurrezione nietzscheana,
è giunta ad auto-comprendersi e a problematizzarsi, trascinando nel gorgo inaugurato da questa vertiginosa domanda l’intera storia dell’Occidente
 

La tecnica è solo una gigantesca protesi dell'esperienza umana? Quali sono i confini che separano la natura dall'artificio?
Ma, soprattutto, si dà realmente questa linea divisoria?
La coscienza e l'automa sono effettivamente due regni separati, e in sostanziale conflitto tra loro, o partecipano della stessa natura? L'atto del vivente e l'operazione tecnica sono tra loro eterogenei oppure si dispongono su un piano di continuità? 
E, infine,  come ripensare una esperienza allargata alla natura, ai suoi processi, e non più confinata alla sola dimensione dell'umano modo d'essere? Come superare quei dualismi (natura-cultura, mente-corpo, tecnica-vita ecc.) che, paralizzando il pensiero, sono all'origine della devastazione del pianeta?
“Che cosa farai dunque della filosofia?
Dove ti volgerai, se non hai una soluzione per questi problemi?”
(Platone, Parmenide, 136 c 6-7